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Come siamo nati

Primavera 2017.

Il conflitto siriano non accenna ad arrestarsi e dopo anni sembra quasi che l’opinione pubblica internazionale si sia abituata alla sua esistenza. Ad inizio aprile, la denuncia da parte di Save the Children dell’uso di armi chimiche, dopo che dei bambini e le loro famiglie sono stati ricoverati in una loro clinica con sintomi che riportano all’uso di agenti nervini.

Sono notizie che vanno dritte al cuore e che agitano gli animi di molti. I bambini sono vittime innocenti. I bambini hanno diritto al futuro. I bambini hanno diritto di sognare.

Sono notizie che trasformano le emozioni in azioni. 

Uniti dalle stesse emozioni e dalla stessa volontà di non accettare l’inerzia davanti a tale brutalità, si attiva nell’arco di poco tempo una chat di artisti, esponenti del mondo del cinema, della cultura e della musica (oltre 200!). Un movimento spontaneo e autentico. L’obiettivo è contribuire a salvare i bambini e garantire loro il diritto ad un futuro. Qualche giorno dopo, tutti questi artisti postano contemporaneamente una foto con un cartello in cui si legge “Basta!” insieme all’hashtag everychildismychild. Ogni bambino è un mio bambino. 

Entrano in contatto con Lorenzo Locati che introduce loro Insieme Si Può Fare Onlus, già attiva sul territorio. 

Una mattina, a Roma Termini, un paio di artisti incontra un uomo alto e dalle mani grandi che tengono stretta una piccola cartellina di plastica. È Lorenzo, e nella cartellina c’è tutto ciò che gli serve per raccontare della Plaster School, progetto di cui la nascente EveryChildisMyChild sposa subito la missione.

Plaster, cerotto. I cerotti si mettono sopra alle ferite per aiutarle a rimarginarsi e per proteggerle. I cerotti uniscono due lembi. E infatti la Plaster School si trova a Reyhanli, vicino al confine siriano in Turchia e accoglie bambini siriani che fuggono dalla guerra, aiutandoli, con le sue attività, a lenire le ferite.

E così, si sale su un aereo e si va visitare la struttura. Un viaggio emotivamente di sola andata. Quello è il progetto da sostenere. E infatti EveryChildisMyChild si impegna a finanziare la scuola. Si impegna a trovare i fondi per farcela, perché quella mattina di aprile è stato chiaro a tutti che qualcosa andava fatto e che quel “Basta!” dà e darà la forza per raccogliere i fondi necessari. Ad oggi, febbraio 2024, sono 500 i bambini che sono passati dalla scuola, in cui passano otto ore al giorno, ricevono da mangiare e svolgono attività collaterali (come ad esempio…). La scuola li accoglie, li sostiene, fornisce loro gli strumenti per integrarsi e per formarsi.

Ogni bambino è un mio bambino.Tutti i bambini, ovunque nel mondo, hanno diritto al sorriso e alle opportunità della vita.

A Latina, alle porte di Roma, EveryChildIsMyChild sostiene poi la FairPlay School. Un progetto di formazione attraverso lo sport, che fa dell’inclusione e dello sport per tutti la sua missione e che ha come obiettivo quello di diffondere il rispetto e la lealtà come valori universali utili per porre le basi per il benessere di ciascun cittadino.

EveryChildIsMyChild sostiene progetti già esistenti e li aiuta ad evolversi. Progetti che hanno come obiettivo quello di sostenere la formazione dei bambini. Donare a EveryChildIsMyChild significa contribuire alla formazione dell’identità dei bambini nel rispetto della diversità. Perché ogni bambino è unico, e ogni bambino è un mio bambino.

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